Tutti a bordo si parte, destinazione Prignano Cilento il paese dei fichi bianchi....
Così inizia l'avventura della nostra associazione alle ore 8 del mattino di una domenica di novembre baciata dal sole, destinazione "Cilento" quello splendino tratto di costa posto difronte a noi. Nel nostro tour siamo stati accompagnati dalla nostra guida, nonchè associata Elvira Cernelli, studentessa di beni culturali con una passione autentica per la sua terra. La prima tappa ci ha visto godere di una fugace visita ai templi di Paestum
A Paestum abbiamo ammirato il tempio di "Cerere", divinità romana della
terra, delle messi e della fertilità, tempio che risale al 500 a.c
direi la divinità ideale per assistere la nostra avventura!!!
Il nostro viaggio prosegue lungo la Piana del Sele dove la fanno da padrone coltivazioni di vite, ulivo e fichi in un territorio ricco di lecci e sorbi, che ci delizieranno fino all'arrivo a "Rocca-Cilento" piccolo paese nel comune di Lustra il custode ci attende per aprirci le porte della "ROCCA"
Il Castello di "Rocca" sito sulla collina di Rocca-Cilento
di fattura longombarda a pianta pentagonale risale al IX°secolo. Quando il Gastaldato
Longobardo fu diviso in feudi e contee dati in vassalaggio alle famiglie
salernitane, il castello che aveva funzione di osservatorio militare e di
difensa, (si poteva tenere d'occhio la pianura sottostante fino all'accesso via
mare) tra XI e il XII secolo appartenne alla famiglia S.Severino, fino al 1552.
Successivamente passò agli Aragonesi e da loro usato come abitazione, ed ancora agli Angioini, ai giorni nostri appartiene ad una famiglia di Pontegagnano. L'ingresso è situato a Sud-Est, il castello è munito di torri circolari a sud-ovest e ci sono tracce di un fossato
che ne costeggiava le mura, all'interno troviamo un giardino con un pozzo che
attinge acqua da una cisterna sottostante, scuderie e cucine poste al primo piano.
Carrozza e tornio per la vendemmia nelle stanze al pian terrenodi fattura longombarda a pianta pentagonale risale al IX°secolo. Quando il Gastaldato
Longobardo fu diviso in feudi e contee dati in vassalaggio alle famiglie
salernitane, il castello che aveva funzione di osservatorio militare e di
difensa, (si poteva tenere d'occhio la pianura sottostante fino all'accesso via
mare) tra XI e il XII secolo appartenne alla famiglia S.Severino, fino al 1552.
Successivamente passò agli Aragonesi e da loro usato come abitazione, ed ancora agli Angioini, ai giorni nostri appartiene ad una famiglia di Pontegagnano. L'ingresso è situato a Sud-Est, il castello è munito di torri circolari a sud-ovest e ci sono tracce di un fossato
che ne costeggiava le mura, all'interno troviamo un giardino con un pozzo che
attinge acqua da una cisterna sottostante, scuderie e cucine poste al primo piano.
Una veduta del borgo dalla finestra delle cucine
Veduta dal primo piano del castello , con la diga del fiume Alento sullo sfondo
Lasciato questo splendido luogo ricco di storia ci dirigiamo all'agriturismo "L'Oliveta per il nostro pranzo a base di cucina tipica del Cilento, con i fusilli fatti a mano
e dopo il pranzo, finalmente la tanta agoniata meta... il paese dei fichi bianchi !!!
A Prignano Cilento "paese dei fichi bianchi" siamo stati ospitati a casa
della "nonna Rosina" la nonna della nostra guida nel Cilento Elvira Cernelli.
Nonna Rosina assieme alla mamma di Elvira ,Maria; ci ha spiegato il
procedimento di confezionamento dei fichi secchi che da queste parti si chiama
"NGULLETTA' I FIC"
ovvero farcire i fichi precedentemente essiccati, con noci o mandorle
formando delle coppie, metterli gli uni vicini agli altri, facendo una colletta
appunto, infilzandoli poi con lo "spruoccolo" uno stuzzicadenti lungo. I fichi
raccolti in estate, vengono messi ad essiccare su grate fatte di canne, alcuni
vengono privati della buccia e messi per intero ad essiccare, questi sono i
fichi bianchi detti anche "moscioni. Altri vengono tagliati a metà e messi ad
essiccare con la buccia, saranno quelli con i quali verranno formate le
coppiette, per essiccare s'intende mettere i fichi al sole (ritirandoli in casa
di sera) fin quando non saranno secchi bene, successivamente verranno passati
in acqua e asciugati, farciti con mandorle o noci con l'aggiunta di buccia
d'arancia e cannella, chiusi in coppiette e passati al forno fin quando non
saranno dorati.
Un grazie davvero di cuore a queste tre generazioni di donne cilentane che tramandano e mandano avanti le tradizioni del luogo di origine e che ci hanno accolto nella loro casa offrendoci una degustazione dei loro fichi farciti, crostate con marmellate fatte in casa e canditi di mela cotogna, nonchè omaggiati con un sacchetto di biscotti alle mandorle
e qui ne riportiamo la ricetta..1 k...g di farina
500 gr di zucchero
10 uova
1/2 bicchiere di olio d' oliva
30 gr di ammoniaca per dolci(da sciogliere in 1/2 bicchiere di latte)
1 bustina di pane degli angeli
mandorle intere(quantità a piacere)
cannella in bastoncini tritata (quantità a piacere)
buccia di limone grattugiata (quantità a piacere)
Preparazione: Mescolare tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere un impasto omogeneo.Dividere l'impasto e formare dei piccoli filoncini da spennellare con latte unito ad un tuorlo d'uovo. Disporre i filoncini così ottenuti in una teglia ricopera di casta da forno; infornare(nb:questi dolci sono sempre stati fatti nel forno a legna quindi approssimativamente in un normale forno da cucina cuocere ad una temperatura pari a 180°-200°C per circa 20 minuti). Quasi a fine cottura ritirare i filoncini dal forno e tagliarli a piccoli tocchetti, infornare nuovamente per altri 15 minuti, fino al raggiungimento di una consistenza croccante!
500 gr di zucchero
10 uova
1/2 bicchiere di olio d' oliva
30 gr di ammoniaca per dolci(da sciogliere in 1/2 bicchiere di latte)
1 bustina di pane degli angeli
mandorle intere(quantità a piacere)
cannella in bastoncini tritata (quantità a piacere)
buccia di limone grattugiata (quantità a piacere)
Preparazione: Mescolare tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere un impasto omogeneo.Dividere l'impasto e formare dei piccoli filoncini da spennellare con latte unito ad un tuorlo d'uovo. Disporre i filoncini così ottenuti in una teglia ricopera di casta da forno; infornare(nb:questi dolci sono sempre stati fatti nel forno a legna quindi approssimativamente in un normale forno da cucina cuocere ad una temperatura pari a 180°-200°C per circa 20 minuti). Quasi a fine cottura ritirare i filoncini dal forno e tagliarli a piccoli tocchetti, infornare nuovamente per altri 15 minuti, fino al raggiungimento di una consistenza croccante!
Alla prossima avventura con il "DiwineFood"
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